La paralisi cerebrale infantile (CP) è un disturbo neurologico persistente dovuto ad un danno cerebrale causato nell’utero o comunque entro il primo anno di vita.
Alcuni studi basati in tutto il mondo riportano una prevalenza del 1,5 fino a 4 su 1000 neonati.(1,2)
La paralisi cerebrale infantile è una condizione che comprende una serie di disturbi di vario spettro che possono comportare difficoltà del movimento ed altri disturbi (sensoriale percettiva, emotiva, cognitiva, parte comunicativa ed attitudinale) a causa di un danno o lesione non degenerativa a livello del cervello.
Spesso su più fonti viene definito come un disturbo del movimento, in realtà la natura del disturbo è molto più complessa e ha origine a livello cerebrale.
Quando osserviamo una postura atipica, cioè muscoli rigidi e problemi muscolo – scheletrico, si tratta di una conseguenza dovuta alla lesione nel cervello e come il bambino ha imparato ad interagire con l’ambiente circostante durante la crescita con gli strumenti che ha a disposizione.
Ci sono diverse aree complesse che compongono il cervello e ciò che categorizzeremo come uno sviluppo atipico (ovvero abnorme, diverso o poco funzionale) dipende dall’area affetta e dal modo come il cervello si è adattato per compensare questa mancanza.
In base all’area sottosviluppata o al danno a livello cerebrale avremo una manifestazione diversa.
Durante lo sviluppo neurologico nel feto, lo sviluppo di alcune aree cerebrali accade in momenti diversi rispetto ad altre e perciò avremo alcune aree che saranno più sensibili di altre.
Un bambino nato prematuro (prima dei nove mesi) avrà alterata una parte diversa rispetto ad un bambino nato a termine (nove mesi) ma che è andato in sofferenza per emorragia pre parto, così come diverso sarà un bambino nato a termine con una lesione di ictus o bambini con alterazioni genetiche ed altro.
Negli ultimi anni la ricerca in neurologia dello sviluppo ha fornito una serie d’importanti paradigmi dello sviluppo funzionale del sistema nervoso.
Una delle più importanti è il concetto di adattamento ontogenetico il quale riconosce che durante lo sviluppo dell’individuo il repertorio funzionale della struttura neurale in via di sviluppo deve soddisfare i requisiti dell’organismo e del suo ambiente.
Conoscere dei fattori ambientali che incidono nello sviluppo del cervello ‘’predeterminato’’ può aiutare ad evitare uno sviluppo cerebrale anormale.
Così come non esiste l’uomo comune (uguale ad altri) non ci sarà un modello unico e standardizzato di pattern motori.
Tanti bambini con paralisi cerebrale infantile possono risultare molto simili ma il cervello è un attributo individuale, e la strada del loro sviluppo dipenderà dalle capacità disponibili, la relativa abilità di metterli in uso, l’esperienza e l’ambiente circostante.
Quando parliamo di capacità ci riferiamo a tutta una serie di abilità motorie cognitive sensoriali che possono essere: problem solving, creatività, multitasking, coordinazione, stabilire correttamente la priorità etc, etc…
La paralisi cerebrale infantile influenza la funzione cerebrale comportando così una minore capacità di rispondere ad aspetti specifici della coordinazione rispetto ad un cervello sano. Di conseguenza porterà ad avere un unica soluzione in relazione a diversi problemi. M.A.E.S Therapy ci aiuta a capire che scegliere la strada breve non ci permetterà di raggiungere obbiettivi ambiziosi.
Interveniamo con un trattamento riabilitativo che esplora come l’apprendimento, gli strumenti disponibili e lo sviluppo motorio si influenzano a vicenda.
Il nostro obiettivo è assisterli durante le diverse fasi di crescita sfruttando il potenziale inespresso andando a semplificare una serie di processi neuro cognitivi e motori che al neonato, bambino o adolescente possono risultare complessi.
Fare stretching o praticare il risultato atteso non è sufficiente non aiuterà a migliorare.
L’esecuzione di una specifica attività motoria ( rotolare, stare seduti, gattonare, camminare) è una combinazione complessa di un insieme di altre abilita motorie.
La performance e la qualità sono importanti.
Mi piace questo esempio di Dr. Tolman psicologo ed esperto presso l’Università della California il quale afferma e spiega grazie ai suoi studi, che durante la fase di apprendimento nel cervello vengono formate delle ‘’mappe cognitive’’ in base all’ambiente circostante. Se il contesto ambientale non è molto difficile rispetto alle abilità cerebrali, nell’uomo tali mappe intuitive diventano vaste e generali. Se invece viene messo sotto pressione, quindi in una situazione dove le abilità possono essere inferiori come ad esempio in un contesto di crisi, difficoltà o stress , la mappe intuitive sono particolarmente strette. Questo comporta a risolvere il problema in un solo modo. Quindi se in futuro si presenterà una situazione più complessa si tenderà ad avere un unica risposta netta e non risolutiva.
MAES Therapy si basa sul principio dell analisi dove la qualità del movimento è risultato del percorso delle vie neurologiche il quale lo affermano anche gli studi dei movimenti generali dove sono stati fatti molte ricerche a riguardo. Inoltre tramite tecniche specifiche utilizza il corpo come ponte per arrivare al cervello secondo i concetti della neuroplasticità.
Jean Pierre MAES, MCSP, ideatore e direttore della MAES Therapy International London, Consulente fisioterapista neuroevolutivo.
E’ conosciuto a livello internazionale per le sue eccezionali capacità cliniche e le sue eccellenti capacità d’insegnamento nell’ambito della neuro-pediatria. E’ un esperto nel campo della paralisi
cerebrale e disturbi del movimento, con oltre 30 anni di esperienza nel trattamento di bambini con disturbi del movimento.
Da diversi anni tiene corsi in tutto il mondo di riabilitazione neurologica pediatrica.
Per maggiori informazioni www.maestherapy.com